Aviso: na biblioteca de Jacinto não se aplicará o novo Acordo Ortográfico.

14 novembro 2006

Pensavam que era só cá, pensavam?...

Desculpem mas não me apetece traduzir e o italiano não é assim tão difícil... os destaques são meus. Tirado daqui

«Infermieri, centralinisti, archivisti, impiegati, [aggiungo bibliotecari] sono diventati tutti lavoratori co.co.co, a progetto, interinali, noleggiati a ore, esternalizzati. Lavoratori pagati trecento, cinquecento, o se sono fortunati, ottocento euro al mese. E senza avere diritto alle ferie, ai giorni di malattia, e neppure alla pensione. [...]. Solo nella Pubblica Amministrazione sono 350 mila gli esternalizzati.[...] Spesso questi precari sono i soci lavoratori delle centinaia di cooperative che forniscono infermieri, ausiliari, cuochi, personale delle pulizie e quello per l’amministrazione.
La legge Biagi aveva, tra le altre cose, l’intenzione di trasformare il lavoratore a contratto di collaborazione continuativa, il cosiddetto co.co.co, in un lavoratore con compiti più delineati e con più garanzie. Nasceva così il lavoro a progetto. La sua applicazione é stata però un fallimento, che in alcuni casi ha aumentato la precarietà e ha pure portato a un’ evasione del versamento dei contributi. Ufficialmente si esternalizzano i servizi per risparmiare.
Alla fine si scopre che se questi lavoratori fossero internalizzati si risparmierebbe in alcuni casi fino al 40 % . Alla fine il lavoratore esternalizzato costa di più, e ha meno diritti di prima. Ma allora chi ci guadagna?
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